Nella peggiore tradizione del Bel Paese, anche il Superbowl ha il suo caso arbitrale. Nessun rigore generoso o non dato, ma una trattenuta di troppo che ha fatto infuriare Jim Harbaugh, lasciando strascichi polemici in casa dei 49ers. Sotto nel punteggio, al 4° e ultimo down a cinque yards dalla linea di meta, San Francisco ha l’ultima occasione per segnare e ribaltare il punteggio, operare quel sorpasso che potrebbe significare titolo. Colin Kaepernick lancia nell’angolo lontano, verso Michael Crabtree, il suo ricevitore preferito, che non riesce a raggiungere il pallone. Tutti a guardare l’arbitro di zona che segnala il passaggio incompleto, nessuna bandiera gialla, sinonimo di penalità. Ed esplode la rabbia del più giovane dei fratelli Harbaugh.L’allenatore dei 49ers richiede senza particolare timore una trattenuta di Jimmy Smith nei confronti del numero 15 di San Francisco. Un concetto ribadito poi in conferenza stampa. “Non ho nessun dubbio sul fatto che ci sia stata una trattenuta”. Una penalità da altri quattro tentativi, una mancata chiamata che quasi certamente cambierebbe l’esito finale della partita, ma che non può essere l’unica variabile per il punteggio finale. E a tal proposito Harbaugh cala un altro carico, ricordando invece l’interferenza segnalata contro il suo Chris Culliver sempre nel quarto quarto.
La maggior parte degli analisti americani condivide l’opinione di Harbaugh, ma evita di sollevare un polverone. Rappresenta soltanto un argomento di discussione per il dopo partita e nulla più. Meglio celebrare la vittoria dei Baltimore Ravens, il trionfo di Joe Flacco, l’ultima vittoria di Ray Lewis, ma anche analizzare gli errori, troppi, dei 49ers. Due palle perse, un primo tempo praticamente regalato e l’incapacità di essere incisivi nelle ultime dieci yards al momento di chiudere la sfida. Tutti motivi di riflessione per una squadra complessivamente piuttosto giovane che la prossima stagione vuole tornare al Superbowl e, soprattutto, alzare il Vince Lombardi Trophy.
